"Le parole fanno più male delle botte. Ciò che è accaduto a me non deve più succedere a nessuno”. Questo il messaggio lasciato da Carolina Picchio prima di togliersi la vita in una fredda notte di gennaio 2013. Carolina è la prima vittima riconosciuta di cyberbullismo, un’icona della battaglia per il rispetto e il benessere dei minori sul web; a lei è stata dedicata la prima legge italiana sul bullismo in rete (legge n.71 del 29 maggio 2017). Suo padre, Paolo Picchio, ha raccolto il messaggio creando in suo nome la “Fondazione Carolina” e cominciando un percorso di testimonianza e sensibilizzazione tra i giovani in Italia, girando per le scuole “affinchè quello che è successo alla mia Carolina non accada mai più”.
L'Istituto Floriani ha organizzato giovedì 15 dicembre, in collaborazione con la “Fondazione Carolina”, un incontro formativo e di sensibilizzazione alla presenza di docenti e di circa 140 alunni delle seconde dell'Istituto. I protagonisti dell'intervento sono stati Paolo Picchio e il dott. Bossi, formatore ed esperto delle dinamiche del mondo virtuale. L'obiettivo principale è stato quello di sensibilizzare i ragazzi e la comunità educante rispetto alle tragiche conseguenze a cui possono portare la mancanza di responsabilità e la leggerezza con cui si vivono le relazioni nell’ambiente digitale.
Dopo i saluti di benvenuto del Dirigente scolastico dott. Paolo Chincarini, l'incontro si è aperto con la proiezione di un video con la ricostruzione degli ultimi giorni di Carolina, con la decisione di farla finita dopo aver ricevuto migliaia di insulti e volgarità dal mondo anonimo della rete a seguito della pubblicazione di un video che la vedeva inconsapevole protagonista a una festa tra amici. Papà Picchio ha poi preso la parola raccontando quei giorni e il desiderio di spendere il proprio tempo per far capire ai ragazzi che “voi siete opere d’arte” e che “dovete riprendere la stima di voi stessi” affinchè “siate consapevoli e felici di navigare in una rete che siete voi a rendere sicura”.
Nella seconda parte il dottor Bossi si è concentrato sul mondo virtuale, evidenziando i rischi legati a una navigazione poco consapevole soprattutto quando si parla di foto e video postati in rete.
Il silenzio nella palestra del Floriani è stato eloquente. Un silenzio di riflessione, di commozione e di partecipazione per le parole sentite pronunciate da papà Picchio, parole che hanno toccato i cuori dei ragazzi presenti.
Un incontro importante per tutti, un momento formativo che ha permesso agli studenti dell'Istituto Floriani di tornare in classe più ricchi e consapevoli.
Nel corso della mattina del 3 novembre presso l’ITET Floriani di Riva del Garda, alla presenza del Dirigente scolastico Paolo Chincarini, si è tenuta la premiazione di quattro studenti che hanno recentemente conseguito il diploma nell’indirizzo Elettronica ed elettrotecnica da parte di APM – Altogarda Parcheggi e Mobilità Srl. A conferire un riconoscimento economico ai singoli ragazzi è stato l’Amministratore unico di APM, Marco Torboli, che ha espresso soddisfazione per il lavoro svolto dalla scuola in collaborazione con la società rivana.
Un’esperienza di virtuosa sinergia tra istruzione e territorio, frutto di un dialogo aperto e costruttivo tra realtà afferenti ad ambiti che dovrebbero costantemente lavorare insieme.
A fine maggio scorso, sotto la guida del prof. Martino Olivieri, è stata consegnata ad APM l’applicazione BIKE SHARING APP, uno strumento elettronico funzionale alla gestione del servizio comunale di bike sharing.
La collaborazione ha preso le mosse da un’esperienza di alternanza scuola-lavoro presso APM, dalla quale è nata l’idea di sviluppare un progetto per rinvigorire il servizio di utilizzo collettivo di biciclette sul territorio di Riva del Garda. Il progetto è stato proposto agli studenti dal Dipartimento di Elettronica ed elettrotecnica del Floriani ed è diventato un caso di studio volto all’ottimizzazione del servizio esistente. Le funzioni offerte dall’app sono le seguenti: mediante l’uso di Google Maps, mappatura e visualizzazione delle postazioni di prelievo e consegna dei veicoli, navigazione verso tali postazioni e possibilità di seguire tre percorsi guidati di diversa lunghezza per visitare il territorio in bicicletta.
In occasione della premiazione, l’Amministratore unico Marco Torboli ha annunciato l’intenzione da parte di APM di integrare fattivamente il servizio di bike sharing con lo strumento elaborato dai ragazzi e a tal fine, per implementare l’applicazione e renderla operativa, ha manifestato una concreta apertura dell’azienda verso opportunità lavorative a favore dei ragazzi che, ormai ex studenti del Floriani, si affacciano al mondo delle professioni o all’esperienza universitaria.
Siamo la classe II D indirizzo Economico e quest’anno scolastico abbiamo deciso di partecipare alla XXI edizione del concorso scolastico nazionale “I giovani ricordano la Shoah”, bandito dal Ministero dell’Istruzione sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e in collaborazione con l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.
Lo scorso anno l’“Associazione Amicizia Ebraico Cristiana dell’Alto Garda” aveva proposto per commemorare la “Giornata della Memoria” un progetto di rete al quale hanno aderito l’I.C. Riva 1, l’I.C. Riva 2, la Scuola Media di Prabi, le Scuole Primarie Arco, il Liceo “Andrea Maffei” e il nostro Istituto “Giacomo Floriani”.
La tematica è stata «Musica e Olocausto» e i nostri compagni della classe II D EC avevano scelto di prendere il via da Francesco Lotoro – pianista, compositore e direttore d’orchestra oltre che docente di pianoforte presso il Conservatorio «Niccolò Piccinni» di Bari – che negli ultimi 30 anni si è dedicato al recupero, allo studio, alla revisione, all’archiviazione, all’esecuzione, alla registrazione e alla promozione di migliaia di opere di musica concentrazionaria.
Grazie ai suoi studi, i nostri amici hanno potuto conoscere molti musicisti internati, ebrei e non, le loro opere, le testimonianze, comprendere il significato della Musica concentrazionaria come “atto di rivolta”, approfondire la storia del ghetto di Theresienstadt attraverso le composizioni musicali lì prodotte e la vicenda di Ilse Herlinger Weber.
Inoltre tutto ciò è stato spiegato dallo stesso M° Lotoro che, il 4 e 5 maggio 2021, ha tenuto a Riva del Garda due conferenze: una aperta alla cittadinanza e l’altra rivolta agli studenti del Liceo “Andrea Maffei” e a noi dell’ITET “Giacomo Floriani” – circa 400 ragazzi tra i 14 e i 18 anni, per un totale di 21 classi partecipanti.
Noi abbiamo pensato di proseguire questo studio sulla Letteratura musicale concentrazionaria approfondendo il tema «Donne, Musica e Olocausto» e in particolare la storia dell’«Orchestra femminile di Auschwitz-Birkenau».
Ringraziamo Delila Asani, Diego Marcabruni, Alessandro Simonetti, Daniela Cerguta, Maria Vittoria Dallapè, Elena Priori, Elisa Tedeschi, Lorenzo Righi, Giada Testa, Isra Emini, Martina Vescovi e Marco Zandonai che ci hanno permesso di riprendere alcune parti del loro lavoro La musica rende liberi (PRESENTAZIONE, INTRODUZIONE, FRANCESCO LOTORO e MUSICA E CREATIVITÁ NEI LAGER che abbiamo riportato con alcuni tagli) come introduzione al nostro.
Siamo felici di comunicarvi che la nostra ricerca è stata selezionata dall’Ufficio Scolastico Regionale e inviata al Ministero dell’Istruzione per partecipare alla selezione nazionale finale.
Un grazie alla Prof.ssa Orietta Masserini che ci ha guidato in quest’impresa e al M° Francesco Lotoro per il suo appoggio e i suoi suggerimenti.
Emma Benuzzi
Ahmed El Mihrabi
Giorgia Ferrari
Tommaso Girardi
Simone Lutteri
Yasmine Martinelli
Alexander Narcisi
Flavio Pantaleo
Jasmine Rosa
Elisa Scaccuto
Emily Sella
Luana Vicentini
Il lavoro è visionabile al link qui di seguito:
Sottocategorie
albo pretorio
L’Albo pretorio è stato, finora, un luogo fisico, (una stanza, l’androne o il corridoio) nei Plessi dell’Istituzione scolastica, dove la scuola affiggeva ogni atto, documento o avviso che doveva essere reso pubblico, cioè diffuso, e portato a conoscenza di tutti i cittadini. Il motivo dell’esistenza dell’Albo Pretorio è proprio quello di rendere pubblico tutto quello che la pubblica amministrazione decide, contribuendo a rendere “trasparente” l’azione della pubblica amministrazione. In molti casi un atto della pubblica amministrazione non ha efficacia, cioè non ha validità legale, se non è pubblico o affisso in un luogo pubblico (appunto, l’albo pretorio). Da gennaio 2011 l’albo pretorio si trasforma e diventa “virtuale” Tutti i documenti e gli atti che devono essere divulgati/diffusi sono resi pubblici tramite Internet mentre la stanza delle “affissioni” ha chiuso per sempre. Le regole con le quali funziona l’albo pretorio non cambiano, rimangono invariate. Cambia lo strumento: al posto del documento stampato e affisso nella stanza dell’albo pretorio c’è la pagina dedicata sul nostro sito.