PEER EDUCATION: Imparare insegnando

Imparare insegnando è la chiave del successo del progetto di educazione finanziaria che i ragazzi delle quattro classi terze dell’indirizzo economico dell’ITET G. Floriani hanno messo in atto in questi primi mesi di scuola per i loro compagni più piccoli delle medie, attraverso l’esperienza di peer education, “una metodologia didattica”, come afferma il Dirigente scolastico dott. Paolo Chincarini, “che prevede la trasmissione delle conoscenze non più secondo il classico paradigma docente - studente, ma tra studente e studente, e quindi tra pari”.

Diciotto le classi finali degli istituti comprensivi del territorio che hanno aderito: Riva 1, Riva 2, Arco, Val di Ledro e Dro (che si raggiungerà in primavera aprendo il progetto alle classi seconde).

Le lezioni sono dedicate al tema della green economy, ai valori fondanti che questo approccio economico e produttivo evidenzia, in particolare, dal confronto con la tradizionale economia lineare.

Gli studenti del Floriani hanno lavorato in piccoli gruppi analizzando e selezionando tanti testi e materiali, studiando anche attraverso una piattaforma digitale, offerta da JA Italia, dedicata al tema della green economy. Dopo aver definito i contenuti delle lezioni sono passati alla realizzazione delle presentazioni. La didattica, però, doveva essere assolutamente accattivante, tale da coinvolgere i colleghi più giovani degli istituti comprensivi. Lezioni attive e partecipative messe in atto tramite strumenti digitali, giochi didattici, slide costruite secondo attenti criteri di grafica della comunicazione e formazione specifica nel public speaking, per riuscire a superare la timidezza, essere convincenti ed interessanti, coinvolgendo, oltre che con le parole, anche con lo sguardo, il tono della voce, il movimento del corpo.

La peer education rappresenta un metodo straordinario per apprendere ed aumenta la consapevolezza, l'autostima, la capacità di lavorare in gruppo. Evidenze scientifiche dimostrano che gli alunni che ricevono spiegazioni da altri studenti imparano di più, mentre coloro che insegnano assimilano in modo più efficace e rinforzano conoscenze, strategie di apprendimento e di problem solving.

Una studentessa di classe terza B RIM scrive: “Penso sia stata una bella attività anche per legare con i propri compagni di classe. E’ stata un’esperienza utile per riuscire a parlare davanti alle altre persone (per chi è timido come me), ma allo stesso tempo abbastanza impegnativa visto che dovevamo organizzarci con il resto delle materie. E’ stato bello vedere che i ragazzi delle medie erano molto presi e hanno capito la differenza tra economia lineare e circolare”. Un’altra studentessa scrive che “questa esperienza è stata utile per "portare" noi studenti a immedesimarci nei professori e capire come è essere al loro posto,”

Naturalmente non tutte le lezioni sono andate come previsto, molti sono gli aspetti da migliorare, nonostante le diverse prove, sia a scuola che online, anche nelle ore serali, nonostante l’impegno e l’energia profusi dagli studenti e dai docenti. Ci sono stati momenti di scoraggiamento e difficoltà, assenze di massa dovute al diffondersi dei contagi di influenza, ansia da prestazione e timore nel mettersi in gioco e nel buttarsi nell’avventura. Alla fine, però, gli sguardi attenti ed interessati dei giovani alunni delle classi terze degli istituti comprensivi, la competitività scatenata dai giochi didattici e le domande azzeccate poste ai giovani professori hanno ampiamente ricompensato la fatica.

 

nell'immagine:

La classe 3 A RIM, sotto la neve, alla fermata dell’autobus, davanti alle scuole medie di Bezzecca